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Palazzo Giani

Palazzo storico del XIV secolo a Chiavenna | Palazzo Giani

Benvenuti a Palazzo Giani, un luogo magico, dove tradizione e modernità si incontrano. 

Palazzo Giani si trova all'inzio del centro storico pedonale di Chiavenna, appena dopo il Portone di Santa Maria.

Proponiamo tre appartamenti di lusso ed una bellissima corte esterna con giardino, riservata ad uso esclusivo degli ospiti.

Un luogo esclusivo dove poter godere di un ambiente familiare e raffinato, intimo e suggestivo che, unito alla nostra passione per l’ospitalità e all’attenzione alle vostre esigenze, renderà il vostro soggiorno unico... molto più di una semplice vacanza!

La piccola cittadina di Chiavenna "Città Slow", è situata in un comodo punto strategico tra le tre aree principali del lago di Como, St. Moritz e Madesimo.

Chiavenna è un carattestico borgo, ai confini della Svizzera, famoso per le sue bellezze artistiche cultari, per la sua ricca tradizione gastronimica e prodotti locali, tra cui la tipica bresaola prodotto di eccellenza della Valchiavenna. 

La posizione strategica in cui è collocata, fa della location il luogo perfetto per visitare, sia le splendide località del lago, come ad esempio la perla del lago di Como, la bellissima Bellagio, uno dei più famosi e signorili borghi del Lago di Como, con le sue belle ville e giardini, ma non solo, Chiavenna è anche un comodissimo punto di appoggio per coloro che vogliono godere della bellezza mozzafiato di St. Moritz, una delle mete turistiche svizzere più ambite dal turismo internazionale, la città ha molto da offrire in termini di sport, natura, giri in carrozza trainata da splendidi cavalli, relax ma anche per quanto riguarda lo shopping, grazie alla presenza di negozi dei migliori marchi internazionali. 
Se siete amanti della montagna, non vi resta che spingervi verso Madesimo, un paradiso di neve in inverno e pace in estate, dove potrete godervi le cime incontaminate delle alpi. È una località nota per la pratica degli sport invernali, con oltre 60 km di piste, numerosi circuiti di fondo, per escursioni in motoslitta.
Che dire del Passo dello Spluga?
Da Chiavenna al Passo dello Spluga, pedalando lungo i tornanti è un’esperienza che ogni ciclista dovrebbe fare, almeno una volta nella vita.

Note storiche su Palazzo Giani (a cura del dott. Guido Scaramellini)

I Giani, originari di Lavedée in val Codera, già nella seconda metà del Cinquecento costituivano una famiglia emergente a Novate, probabilmente per l’attività di trasportatori via lago, ma fu soprattutto nel secolo successivo che crebbe la loro importanza in tutto il contado di Chiavenna, tanto da essere insigniti del titolo nobiliare da parte dell’imperatore d’Austria.

In particolare Paolo Giani, nato nel 1610, sposò nel 1633 Caterina Vanossi di Chiavenna, e dall’unione nacquero Gian Giacomo che a Chiavenna rivestì la carica di luogotenente del commissario grigione a Chiavenna e altri due che abbracciarono la carriera ecclesiastica. Tra loro il più illustre fu Francesco Giani (1664-1702), che divenne vescovo di Sirmio in Serbia, diocesi del regno d’Ungheria, anche se dovette sempre vivere a Vienna, perché la sua sede era occupata dai Turchi. Sarà lui a finanziare i restauri della chiesa di Novate, ma anche la costruzione del porticato di San Lorenzo e la balconata del santuario di Loreto a Chiavenna, oltre a beneficare tante altre chiese della valle. 

Visse a Chiavenna Gian Giacomo, il fratello del vescovo Francesco. Nato a Novate nel 1634, sposò Caterina Filomena Calderari di Chiavenna, da cui ebbe otto figli. Dottore in diritto civile ed ecclesiastico, pose la sua dimora a Chiavenna e curò le opere finanziate dal fratello vescovo. Morì a Chiavenna il 24 novembre 1702 e qui fu sepolto nella cappella lungo il quadriportico antistante la collegiata di San Lorenzo, che allora recingeva il cimitero.

A Gian Giacomo il padre Paolo lasciò per testamento nel 1681 una vigna a Chiavenna, “attaccata alla casa dell’habitatione del detto s.r d.r Gio. Giacomo, detta “la Nassa”, già di Giovan Pietro Vanosso, e metà di un crotto ai Roi, già dello stesso Vanossi (l’altra metà andò all’altro suo figlio Paolo).

Le abitazioni a Chiavenna erano nell’attuale via Carlo Pedretti (già via Milano), oggi ai numeri 40 e seguenti, e nell’attuale via Santa Rosalia (già via ai Raschi) al numero 13.

Nella prima, in contrada detta anticamente Borgonuovo, come si legge ancor oggi dipinto all’angolo verso la chiesa di Santa Maria, sul portale al numero 40 è incisa sull’arco a tutto sesto di un portale interamente in pietra ollare il passo in latino tratto dalla seconda lettera di San Paolo ai Corinti (5, 1): Domus nostra terrestris huius habitationis si dissolvatur aedificationem ex / Deo habemus domum non manufactam aeternam in coelis MDXLVI (Se la nostra casa terrestre di questa abitazione è destinata a cadere, noi abbiamo da Dio come abitazione una casa non costruita con le mani dell’uomo ma eterna nei cieli. 1546).

Questa casa ospitò il panificio di Abbondio Luchinetti, al quale Giovanni Bertacchi dedicò una poesia dialettale (si veda “O Lüchinét” in Giovanni Bertacchi, Poesie dialettali, a cura di Guido Scaramellini, Chiavenna 2001, terza edizione, pp. 98-101), e a metà del 1900 il Consorzio agrario; più recentemente un parrucchiere e l’antiquario “Il Tarlo” di Gabriella Rossi.

Lo stemma, posto sopra il portale più vicino al Portone di Santa Maria, è la riproduzione recente in materiale cementizio di quello cinquecentesco in pietra ollare, oggi al Museo del Paradiso, probabilmente proveniente dalla stessa casa.

La casa in via Santa Rosalia al numero 12 mostra un portale in pietra ollare con la preghiera incisa sui capitelli e sulla chiave di volta: Gloria patri / et filio / et spiritui sancto e la data 1635. Il balconcino che sormonta il portale è ottocentesco. La facciata mostra ancora i marcapiano e graffiti attorno alle finestre.